Nata da padre britannico e madre americana, Rosamond Lehmann viene educata in casa fino a 18 anni, quando partirà per frequentare il Girton College. Negli anni dell’infanzia respirerà il clima intellettuale della sua benestante famiglia: il padre fondò la rivista “Granta “ e fu giornalista al “Daily News”, nonché editor per il “Punch”. Il fratello John diventerà scrittore ed editore, e la sorella Beatrix un’attrice. La piccola Rosamond vive contornata di tate e domestici e ha libero accesso alla sterminata biblioteca paterna: racconterà lei stessa di formarsi sulle pagine di Browning, Arnold, Keats, Shelley, Byron e James; con frequenti incursioni, su consiglio materno, nella prosa di Edith Warton. Nel 1924 sposa Lord Runciman, ma divorzierà dopo appena tre anni. Nel 1927 pubblica il suo primo romanzo Risposte nella polvere, che descrive il conflittuale passaggio della protagonista, soprattutto sul piano della sessualità, dalla fanciullezza alla maturità di donna (in Italia uscirà per Einaudi nel 2014). L’anno successivo la scrittrice si sposa con Lord Milford, e avrà due figli. Intanto scrive la sua seconda novella A note in music (1930), poi Invitation to the Waltz (1932) e The Weather in the streets (1936). I temi trattati dalla Lehmann sono piuttosto arditi per il periodo in cui scrive: omosessualità, adulterio e aborto. Nel 1940 divorzia dal secondo marito, e nel 1944 esce The Ballad and the Source. Nel contempo, inizia una relazione con il poeta Cecil Day Lewis, destinata a finire nel 1949. Del 1953 è The Echoing Grove, storia di due sorelle legate allo stesso uomo; e due anni dopo la Lehmann traduce dal francese Les Enfantes terribles di Jean Cocteau. Purtroppo nel 1958 muore sua figlia per poliomielite: il dolore devastante la spinge a compiere un viaggio spirituale per scoprire che «la morte non estingue la vita».
Questa dolorosa ricerca è al centro dei suoi due ultimi romanzi: Fragments of an inner life (1967) e A sea-grape tree (1977).